La prima volta che mi sono imbattuto nella parola “facilitazione” ho pensato che si trattava di una parola strana.
La mia interdizione derivava dalla difficoltà a collocare questa parola in un ambito preciso: lavorativo, personale, manageriale, burocratico, formativo…
La sensazione comunque era positiva, suscitava in me l’idea di poter rendere fattibile qualcosa che appariva complicato ma probabilmente era “solo” complesso.
Cos’è la facilitazione e chi è il facilitatore? Riusciresti a rispondere a queste domande in modo chiaro e conciso?
Io non ci sarei riuscito prima di aver partecipato al laboratorio “Facilitazioni di base”, organizzato da COLLEGAMENTI RAMPANTI il 17 giugno presso la sala corsi di Adrias Online.
Cito da una da una delle carte da gioco serio che abbiamo utilizzato quel giorno:
Il Facilitatore è la persona che cura il processo e la comunicazione durante le attività di gruppo. Promuove la reciproca comprensione e la partecipazione di tutti.
Precisazione. Il ruolo del facilitatore ha senso esclusivamente all’interno di un gruppo di lavoro. Può essere una figura esterna, chiamata appositamente per quell’incontro, o può essere uno dei membri del gruppo investito di questo ruolo; ma comunque la presenza di un facilitatore presuppone un team di persone con una finalità.
Il facilitatore metterà in campo tutta la sua esperienza e le sue qualità sul “come fare” a raggiungere lo scopo per cui il gruppo si riunisce, non interverrà mai sul “cosa fare”. Dunque il facilitatore non è un project manager, non interviene sull’ordine del giorno, se non per assicurarsi che venga rispettato.
Lo scopo del facilitatore è quello di rendere tutti partecipi e protagonisti dall’inizio alla fine della sessione di lavoro. Le riunioni 80/20, dove il 20% delle persone parlano per l’80% del tempo, sono il nemico giurato del facilitatore, che ha a cuore i gruppi e le comunità.
Se stai pensando “ok, è una cosa che riguarda solo l’ambito lavorativo” sei fuori strada. Il facilitatore risulta determinante in tutti gli ambiti dove più persone devono giungere a decisioni condivise: una riunione condominiale, un’assemblea di classe, un’assemblea dei soci di un’associazione, una riunione di lavoro…
La facilitazione è una cosa che può interessare ciascuno di noi, nei diversi ambiti comunitari in cui è richiesta la nostra partecipazione (che parola!).
Fin qui tutto bello, ora veniamo alle cose negative: non esiste un percorso di studi, o di qualsiasi altro tipo, che ti porti a diventare un facilitatore. Il percorso te lo devi fare tu e purtroppo i momenti formativi per un facilitatore sono davvero rari. Ecco perché con COLLEGAMENTI RAMPANTI abbiamo deciso di organizzare a Rimini “Facilitazioni di base” un’intera giornata di formazione sulle tecniche della facilitazione.
Il workshop “Facilitazioni di Base”
Il workshop è stato condotto dalla facilitatrice Martina Francesca che ha condiviso con noi tanti strumenti, tecniche e giochi di ruolo.
Il risultato è stato letteralmente entusiasmante.
Martina ci ha condotto lungo un’intera giornata di formazione, con 0% di lezione frontale e 100% di coinvolgimento. Siamo tornati a casa con tantissime dritte da mettere in pratica e tanti accorgimenti che fanno la differenza e aiutano le persone all’interno di un gruppo a sentirsi a proprio agio e a partecipare attivamente, anche le (immancabili) persone meno predisposte.
Ecco una particolarità: molti degli strumenti che abbiamo appreso sono di buon senso, eppure di mia iniziativa non avrei mai avuto il coraggio, ad esempio, di utilizzare una campana tibetana o un pallone gonfiabile in una riunione di lavoro.
Vedere Martina all’opera con questi strumenti mi ha fatto venire in mente una frase utilizzata per definire i grandi campioni dello sport: “mantiene la lucidità per fare le cose semplici, con il tempismo giusto”.
In un certo senso anche per la facilitazione è una questione di lucidità e tempistiche, inoltre certe “soft skills” come la capacità di ascolto e l’empatia sono assolutamente da mantenere allenate.
Un libro per cominciare un percorso di Facilitazione
“Facilitazioni di Base” è stata anche l’occasione per acquistare “Facilitiamoci!”, il libro (con allegate delle carte da gioco serio) di Melania Bigi, Martina Francesca e Deborah Rim Moiso, che ti consiglio di acquistare se vuoi intraprendere questo percorso.
In un primo momento le autrici realizzarono solo le carte come strumento da utilizzare nei corsi introduttivi sulla facilitazione e poi dall’interesse delle Edizioni la Meridiana è nata l’idea di pubblicare anche un manuale pratico per accompagnare e ampliare i temi proposti nelle carte.
Il libro è pensato per chi è alla ricerca di strumenti da portare nei propri gruppi, associazioni, team di lavoro, a scuola, in famiglia, negli enti locali… ma anche per facilitatori e facilitatrici esperti che cercano un modo colorato e un po’ magico per ispirarsi, progettare eventi o parlare di temi come la facilitazione, lavoro di gruppo, la costruzione di comunità e la progettazione partecipata.